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Torre Boldone, 30 maggio 1944 di Silvio Cavati [indietro][avanti]
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  • La fine

    I tre fratelli Nacamulli vengono tradotti prima al carcere di Milano, poi al campo di concentramento di Bolzano e da lì il 24 ottobre 1944 deportati ad Auschwitz, dove Vittorio muore in conseguenza dei patimenti subiti il 28 gennaio 1945, quando il campo era ormai stato liberato; Mario e Guido devono invece affrontare la infernale marcia di trasferimento fino a Buchenwald, dove muoiono rispettivamente il 27 febbraio 1945 e il 3 marzo 1945.

    Giuseppe Weinstein avrebbe potuto salvarsi: è stato fatto fuggire dal parroco, che è stato arrestato e trattenuto in ostaggio in sua vece.
    Saputolo ha preferito consegnarsi, ottenendo così il rilascio di don Dalla Vecchia.
    La cattura è solo l’inizio della sua odissea, viene tradotto al carcere di Milano e poi, il 7 settembre 1944, al campo di concentramento di Bolzano; da lì il 24 ottobre 1944 verrà deportato a Auschwitz; sarà ucciso all’arrivo il 28 ottobre 1944 .

    Nel verbale di interrogatorio di Oscar Tolentini la frase di rito “il quale interrogato risponde” è sostituita da “il quale opportunamente interrogato dichiara quanto segue”, il che fa supporre, il ricorso a metodi violenti.
    Una ipotesi che è sostenuta anche da altri indizi: si può notare che quello relativo al suo interogatorio è l’unico verbale che non riporta l’ora dell’interrogatorio, e che l’interrogato muore prima della deportazione.
    Tradotto nel carcere di Milano, vi trova la morte in stato di detenzione il 16 agosto 1944.

    Il destino di Gustavo Corrado Coen Pirani è uguale a quello di Giuseppe Weinstein: viene tradotto al carcere di Milano e successivamente, il 7 settembre 1944, al campo di concentramento di Bolzano, viene deportato il 24 ottobre 1944 a Auschwitz, dove é ucciso all’arrivo il 28 ottobre 1944.


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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


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