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Torre Boldone, 30 maggio 1944 di Silvio Cavati [indietro][avanti]
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  • La cattura

    A seguito della denuncia contro i delatori da parte di familiari degli arrestati, venne aperta nel 1946 una istruttoria dalla Procura della Repubblica di Bergamo (della cui conoscenza sono debitore al dottor G. Battilà). La sopraggiunta amnistia portò alla chiusura della istruttoria; ma gli atti sono registrati presso la Corte d’assise speciale competente per le sanzioni contro il fascismo con il n. 67/46, e ci forniscono le testimonianze dei protagonisti.
    Don Tranquillo Dalla Vecchia, in una dichiarazione resa nel corso dell’istruttoria, racconta:

    “Al momento dell'arrivo dei militi, mi adoperai per salvare il Piccini facendolo uscire da una porticina, ma notai che il N. guardava nella mia direzione per cui si rese conto della mia manovra. La stessa cosa feci per i fratelli Nacamulli, ma appena aperta la porticina mi si parò davanti il N. che era rimasto a guardare. Ebbi subito dei dubbi e difatti dopo pochi minuti i due ebrei venivano fermati ed arrestati. Poco dopo venivo arrestato con l'accusa di avere favorito la fuga. Sono sicuro di essere stato accusato dal N. perché solo lui aveva visto la mia manovra. Inoltre preciso che durante l'operazione N. e M erano gli unici ricoverati che fraternizzavano con i militari.
    Sono stato subito arrestato per l'evasione di Piccini, ma quando costui la sera si ripresentava fui liberato"


    La versione dei fatti degli ufficiali del Servizio politico investigativo della GNR, capitano Saggioli Zeno e sottotenente Alessandro Ghisleni, è affidata alle "constatazioni" e "segnalazioni" del verbale dell’incursione:

    Alla madre Superiora dell’Istituto fu richiesto il libro di ricovero della comunità.
    Verificato questo gli Ufficiali chiesero se alcuni ricoverati e cioè certo Colli, Tollentino e Piccini, si trovassero in luogo.
    La suora riferì che dette persone erano uscite e che sarebbero rientrate non prima delle ore 20.
    In una visita ai locali di detto ricovero venne fermata una persona che fu riconosciuta immediatamente per il Sig. Colli Corrado.
    [...] Lo stesso nell’interrogatorio dichiara che alla madre Superiora dell’istituto si presentò come sfollato, non nascondendo però la sua qualità di ebreo.
    Venuti a conoscenza nel frattempo che il Parroco Don Tranquillo Dalla Vecchia aveva fatto fuggire un certo Piccini Giuseppe, venne fermato.
    Fu detto alle Suore che se si fosse presentato il Piccini, avrebbe rimesso immediatamente in libertà il Parroco addetto alla cura delle anime dei ricoverati.
    Nel proseguimento delle indagini furono fermati tre giovanotti i quali risultavano essere in possesso di carte di identità false.
    Vennero riconosciuti per Nacamulli Mario, Guido e Vittorio fratelli e tutti di razza ebraica, e di cittadinanza greca.
    Alle ore 19.30 una telefonata da parte dell’Istituto Palazzolo segnalava che il Piccini si era presentato. Venne provveduto all’accompagnamento del prete ed al ritiro del Piccini che interrogato risultò essere di razza ebraica e di nominarsi Weinstein Giuseppe; risulta pure dall’interrogatorio dello stesso che tutti gli ebrei ospitati nell’Istituto erano conosciuti per tali sia dal sacerdote Don Tranquillo Dalla Vecchia che dalla Madre Superiora e dalle suore. Al presente verbale vengono allegati i verbali di interrogatorio e gli elenchi della merce sequestrata.


    L’azione del parroco don Tranquillo Dalla Vecchia, della madre superiora suor Anastasia Barcella e delle altre suore per sottrarre i rifugiati ebrei alla cattura non è del tutto vana: la signora Norsa Bianca, moglie di Coen Pirani Gustavo Corrado ( il sig. Colli), riesce a sfuggire alla cattura e alla deportazione.
    Il giorno successivo, il Comandante provinciale della GNR tenente colonnello Nicola Mariotti informa dell’avvenuta cattura il Capo della provincia Rodolfo Vecchini tramite una lettera:

    Ieri mattina alle ore 10 gli ufficiali di questo Servizio politico provvedevano al fermo di due ebrei e tre sudditi greci, tutti forniti di carte d’identità false, ospitati nell’Istituto Palazzolo sito in Torre Boldone. Fermato il parroco Don Tranquillo Dalla Vecchia, per aver favorito la fuga di un terzo ebreo; in serata è stato rilasciato avendo le Suore poverelle dell’Istituto ritrovato l’ebreo Piccini Giuseppe.


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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


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