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Da S. Agata ad Auschwitz di Silvio Cavati [indietro][avanti]
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  • Da S.Agata ad Auschwitz
    da "Ebrei a Bergamo: 1938-1945"
    di Silvio Cavati


    A Bergamo prima della Shoà
    La comunità ebraica bergamasca nel 1938 era numericamente poco rilevante: il censimento disposto dall’art. 19 del R.D.L. 17 novembre 1938 conta 73 persone di cui 40 residenti in città: una presenza non numerosa che ci colloca al 50° posto nell’ambito delle province italiane.
    La consultazione delle vecchie schede anagrafiche (su cui compare al scritta “razza ebraica”, a volte vistosamente ma non completamente cancellata), ha consentito di delineare un quadro della presenza ebraica a Bergamo. Delle quaranta persone residenti in città, 35 sono cittadini italiani e 5 stranieri, ci sono tre minorenni, di età inferiore a 14 anni, e ventisette adulti, di cui dieci oltre i 60 anni.
    E' dunque di una piccola comunità, per lo più di recente insediamento. Tutti gli ebrei giungono in città dopo la prima guerra mondiale, con un'unica eccezione datata 1908. Solo due bambini sono nati a Bergamo.
    Si tratta di una comunità ben integrata e che mostra l'assenza di discriminazioni dell’Italia unitaria: delle diciotto coppie coniugali italiane, dodici sono miste. Le posizioni professionali sono di rilievo nell'ambito cittadino: il direttore della Banca d’Italia Ferruccio Praga, l’intendente di finanza Innocente Coen, il preside dell’istituto magistrale Ezio Orefice, il direttore dell’Ospedale psichiatrico prof. Giuseppe Muggia, il primario della divisione oculistica ospedaliera prof. Achille Viterbi, l' industriale Renato Melli, tre ingegneri, alcuni commercianti. Dei due bambini nati a Bergamo, uno, Andrea Viterbi, riceverà nel 1998 la cittadinanza onoraria «per aver reso possibile con le sue invenzioni la realizzazione della comunicazione digitale».
    Altre persone di cui si conosce qualche particolare, per essere stati citati dalla memorialistica o in articoli del quotidiano cittadino l'Eco di Bergamo, sono: Elisabetta Ghelfenbein, Ottorino Levi, Luciana Sacerdote, Jacob Schwarz , Amleto e Pilade Sonnino.
    Nella provincia di Bergamo fonti anagrafiche hanno permesso di documentare la presenza di ebrei ad Ambivere (la famiglia Levi, 5 componenti), a Scanzorosciate (la famiglia Piperno, 4 componenti), a Treviglio (la famiglia Luzzatto, famiglia mista, 1 componente ebreo). Per quanto riguarda le professioni Guido Levi è farmacista, la moglie casalinga, Odorico Piperno è un impiegato, la moglie casalinga, mentre Francesco Luzzatto è ferroviere.


    Scheda anagrafica di cittadino ebreo censito
    (I dati di identificazione sono stati cancellati per rispettare le norme anagrafiche)


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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


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