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Da S. Agata ad Auschwitz di Silvio Cavati [indietro][avanti]
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  • La clandestinità



    Gran parte degli ebrei non riesce a fuggire in Svizzera: il viaggio è faticoso e non tutti sono in condizione di affrontarlo; col passare dei mesi anche la pericolosità aumenta, alcune delle reti di fuga, in particolare quelle che fanno capo alla resistenza cattolica, subiscono duri colpi con l’arresto negli ultimi mesi del 1943 di alcuni sacerdoti impegnati nel movimento resistenziale.
    Si impone quindi per gran parte degli ebrei presenti in provincia, soprattutto dopo l’ordinanza di arresto e concentramento del 30 novembre 1943, il passaggio alla clandestinità.
    Poche sono le testimonianze lasciate sia dagli ebrei nascosti sia dai loro ospiti, solo alcuni si fermeranno dopo la guerra nella nostra provincia, molti rientreranno nei luoghi di residenza, nelle nazioni di origine, andranno in Israele o in altri stati, spesso mantenendo i contatti con le famiglie che li hanno ospitati.
    Ho ricomposto alcune tracce di questa presenza in alcuni paesi della provincia di Bergamo, i risultati della mia ricerca si possono leggere selezionando i nomi dei paesi.



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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


    Con il patrocinio del Comune di Bergamo
    Assessorato alla Cultura
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