14 agosto 1986
Sono nata il 16 settembre 1908 a Purkersdorf, a circa dieci, quindici chilometri da Vienna, ma a
sei anni siamo andati ad abitare a Vienna.
Come è arrivato il nazismo in Austria?
La sera del tredici marzo 1938 sono stata a teatro nel Theater der Josefstadt e c’era una cosa di
Werfel, una cosa molto bella, ma ci siamo accorti, [cioè] il pubblico si è accorto, che qualche
cosa doveva essere successo perché gli attori si comportavano in modo un po’ agitati e alla fine
si presentavano tutti alla ribalta per ringraziare il pubblico ed erano commossi e piangevano e
tra di loro c’era la famosa attrice Elisabeth Bergner, ebrea, che piangeva e anche altri [attori]
piangevano e si capiva che era successo qualcosa. Uscendo dal teatro ci siamo subito accorti
che c’erano esposte moltissime bandiere con la croce uncinata e che giravano [per la strada]
tanti SA con la divisa marrone e [la gente] diceva che sul Rathaus, sul Parlamento,
c’era già la
bandiera nazista.
Passaporto di Alice Redlich
Il giorno dopo c’erano delle persone che avevano delle inimicizie, dei rancori personali, veri o
immaginari verso gli ebrei e magari concorrenti di un negoziante ebreo.. comunque
cominciavano a prelevare gli ebrei da casa, li portavano al Comando, c’erano dei gruppi dove
c’erano radunati i nazisti e qui gli ebrei venivano picchiati, li portavano già a Dachau ed è stato
il caso di un nostro vicino che aveva un negozio di detersivi ed era molto odiato dai concorrenti
perché vendeva a prezzo basso. È stato uno dei primi, subito al mattino è stato prelevato ed è
stato mandato a Dachau. Un altro caso: un signore che aveva un negozio di telerie, di tessuti,
anche lui nostro vicino; lui era ebreo e la sua amica convivente era un’ariana. La prima cosa che
ha fatto al mattino è andata a denunciarlo al Comando e lui è stato prelevato da casa e portato a
Dachau ed il negozio è stato dato alla donna.
Inoltre veniva presa la gente, così per la strada, quelli che avevano l’aspetto di non essere ariani,
venivano presi ed erano obbligati a pulire le strade. Avrebbero dovuto esserci le elezioni
politiche e sui marciapiedi c’erano gli slogan, la propaganda scritta: “Votate per i Cristlich
Social”, “Votate per i Socialisti” eccetera e allora i nazisti facevano prendere un liquido
caustico, una specie di soda caustica liquida ed obbligavano tante persone ad inginocchiarsi per
la strada e con le spazzole e quel liquido dovevano pulire le scritte. Naturalmente poi loro
buttavano quel liquido anche addosso alle persone in modo che poi gli ospedali erano poi pieni
di gente ustionata alle mani, alle ginocchia, alle gambe.
A parecchi hanno dovuto amputare le
gambe.
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