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Alice racconta: una famiglia ebrea in fuga dai nazifascisti da Vienna a Bergamo [indietro][avanti]
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  • Il dottor Ehrenfest

    Il dottor Ehrenfest era stato compagno di università di mio papà, era dentista e la mia famiglia era sempre stata in amicizia con lui e anche dopo la morte di mio padre andavamo da lui per farci curare i denti.
    Lui aveva una figlia che aveva qualche anno più di me, poi ho saputo che si era sposata e qualche tempo dopo ho saputo che questa ragazza aveva una bambina. Sono passati due o tre mesi e qualcuno mi ha detto che la figlia di Ehrenfest aveva due gemelle. «Ma io credevo avesse una sola figlia».
    «No, ha due gemelle».
    Sono passati parecchi mesi, forse un anno e qualcuno mi dice: «Sai che la vecchia signora Ehrenfest ha una bambina?».
    Dico: «È possibile? Una bambina alla sua età?». «Sì, sì. L’abbiamo vista con una bambina in carrozzella».



    (Nella foto: Leiser è il primo a destra.


    Dopo sono stata a curarmi da questo dottore e gli ho fatto gli auguri per essere diventato nonno e lui mi ha raccontato tutta la storia. La sua figlia sposata è rimasta incinta ed ha avuto tre gemelle, erano [nate] molto premature e non si pensava neanche fosse possibile salvarle. La madre ha avuto uno shock perché aveva desiderato un bambino, ma non tre e ne voleva tenere uno solo. Per cui si è portata a casa una sola bambina, dopo poco più di un mese i parenti l’hanno convinta ad accettare anche la seconda figlia.
    La terza era nata che pesava sette, otto etti ed era in un’incubatrice per cui non poteva nemmeno essere portata a casa e la madre ha detto che lei la terza [bambina] non la voleva e di fare quanto si fosse ritenuto più opportuno. Allora i genitori della donna hanno deciso di prendere loro questa bambina.
    Ma questa bambina, dopo quasi un anno che ha avuto il permesso di uscire dall’ospedale, aveva ancora l’aspetto di una neonata. Però in breve tempo incominciò a recuperare e a diventare una bambina normalissima. Ma è rimasta con i nonni.
    La bambina lo sapeva e sapeva anche dei suoi genitori e di avere due sorelle gemelle. Questa bambina è cresciuta molto bene, i nonni sono quasi ringiovaniti con lei, si sono presi una casetta vicino al Danubio, andavano a nuotare e vivevano bene con questa bambina. Quando, la bambina divenne più grande, sui dieci, dodici anni, i genitori la rivollero con loro, che venisse a vivere con le sorelle nella vera famiglia. I nonni si rifiutarono. «È sempre tua figlia - disse il dottor Ehrenfest,- ma vive con noi perché quando è nata tu non l’hai voluta».
    Quando la bambina fu sui tredici, quattordici anni è arrivato Hitler, c’era l’Anschluss, e il genero del dottor Ehrenfest riuscì ad ottenere delle carte, un permesso per poter emigrare in un altro paese con la famiglia.
    Il dottor Ehrenfest disse: «In questo caso vi restituisco la bambina perché così si potrà salvare». «E voi cosa farete?» gli fu chiesto. «Non preoccupatevi per noi».
    Il giorno della partenza li ha accompagnati tutti alla stazione, li ha salutati, poi è tornato a casa con la moglie, sono andati a letto, hanno aperto il gas e si sono ammazzati.

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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


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