Anche la bergamasca ha i suoi “giusti fra le nazioni” : coloro che hanno avuto
un riconoscimento ufficiale da parte
dello stato di Israele perché in prima persona hanno messo a repentaglio, e a volte perso, per le più varie motivazioni,
tranquillità, sicurezza, benessere e anche la vita per salvare persone perseguitate solo perché definite ebree.
I bergamaschi iscritti nell’elenco dei Giusti fra le nazioni sono : Lydia Gelmi Cattaneo, il capitano
Benedetto De Beni,
la famiglia Bonaiti di Calolzio, Bortolo e
Battistina Ongaro, Vincenzo Rudelli, partigiano e primo sindaco della Gandino liberata,
Francesco Lorenzo e Maria Chiara Carnazzi Nodari, Giovanni Servalli.
Ai giusti bergamaschi possiamo aggiungere la figura di don
Eugenio Bussa, sacerdote milanese insignito della onorificenza di Giusto
fra le Nazioni che nascose numerosi bambini ebrei a Serina.
Inoltre vanno ricordati i membri delle reti di fuga organizzate
dai gruppi di Giustizia e libertà e i sacerdoti che come don
Tranquillo Dalla Vecchia,
organizzarono i gruppi che aiutavano ebrei, prigionieri di guerra e partigiani a
nascondersi ed espatriare.
Ma accanto a questi dovrebbero comparire molti altri nomi, perchè molti altri,
anche a rischio di gravose conseguenze, a volte mettendo a repentaglio la
stessa vita, agirono per salvare le vite di numerosi ebrei.
L'attestato di Giusto fra le Nazioni dato dallo stato di Israele al
capitano Benedetto De Beni
(Fonte: Museo Storico)
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