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Da S. Agata ad Auschwitz di Silvio Cavati [indietro][avanti]
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  • Cittadini bergamaschi e leggi razziali

    Vediamo in dettaglio i cambiamenti causati delle leggi razziali nella vita di alcuni dei cittadini ebrei censiti nel 1938:

    Ezio Orefice Malgrado la sua attiva e militante adesione al fascismo, il preside Ezio Orefice viene forzatamente collocato a riposo. Rimasto vedovo nel marzo 1942, Si salva dalla deportazione con la fuga; ritornato a Bergamo dopo la liberazione, muore il 14 luglio 1959.

    Luciana Sacerdote La giovane studentessa ha frequentato con profitto il suo anno scolastico ed è stata promossa alla classe superiore, ma non dall’Istituto magistrale pubblico P. Secco Suardo, bensì da una scuola privata: l’Istituto magistrale parificato “Figlie del S. Cuore di Gesù” , in cui è stata costretta a trasferirsi.
    La famiglia Sacerdote ripara poi in Svizzera, come sappiamo dal racconto di suo fratello Guido Sacerdote, e torna a Bergamo dopo la Liberazione

    Elisabetta Ghelfenbein La promulgazione delle leggi razziali ha un sicuro impatto anche sulla famiglia Galmozzi: anche se la signora Ghelfenbein è da anni cattolica e il marito primario ospedaliero, una persona stimata e apprezzata nell’ambito cittadino, tuttavia il suo “essere ebrea” può diventare fonte di discriminazione per i numerosi figli, ancora studenti; Luciano Galmozzi è così costretto a chiedere ufficialmente il riconoscimento della loro non appartenenza alla "razza ebraica", riconoscimento concesso dal Ministero dell’interno e comunicato all’interessato il 24 maggio 1940 dal podestà di Bergamo.
    Elisabetta si salva dall'arresto rimanendo nascosta per mesi in un convento di Gandino, come racconta al figlia Marcella nel suo diario1


    Giuseppe Muggia Il direttore dell’Ospedale Psichiatrico è costretto ad abbandonare l’incarico e si trasferisce con la famiglia a Venezia il 29 marzo 1939.
    Verrà arrestato con la moglie e la figlia a Venezia il 5/12/1943 da italiani. Detenuti a Venezia e poi al campo di Fossoli, saranno deportati a Auschwitz il 22/2/1944. Giuseppe Muggia sarà ucciso assieme alla moglie Levi Maria all’arrivo a Auschwitz il 26/2/1944 . La figlia, Muggia Franca, anch’essa deportata ad Auschwitz, morirà in luogo e data ignoti.

    Achille Viterbi Come Giuseppe Muggia è costretto ad abbandonare l’incarico di primario della divisione di oculistica. Lascia Bergamo per Genova il 27 marzo 1939, riuscendo ad ottenere grazie anche alle conoscenze e ai meriti professionali un visto per gli Stati Uniti dove emigra il 27 agosto del 1939; i Viterbi sbarcano a New York e si trasferiscono successivamente a Boston.

    Innocente Coen L’Intendente di finanza viene forzatamente collocato a riposo all’emanazione delle leggi razziali. Rimane a Bergamo.Muore nel 1940.



    Scritte antisemite presso il negozio Sacerdote
    (Fonte:Collezione privata famiglia Sacerdote)



    1 "Marcella, Spigolando nei ricordi , (1925- 1949). Diario di Marcella Galmozzi " (Museo storico di Bergamo, Quaderni, n.12, Bergamo, 1998)


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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


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