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I ragazzi di Selvino di Livia Noris [indietro][avanti]
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  • Presentazione






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  • Molti anni dopo

    I ragazzi ebrei che erano passati dalla colonia Sciesopoli serbarono il ricordo di quella esperienza straordinaria, per anni si coltivò la memoria dello "spirito di Selvino" che li aveva accomunati e fatti diventare un gruppo capace di condividere tutto, in particolar modo la speranza. Probabilmente non fu difficile pensare di organizzare un viaggio che, dopo molti anni, riportasse parte di loro a Selvino.
    Il viaggio si realizzò in un giorno del 1983, quando 70 "ex-ragazzi" giunsero a Selvino da Israele e da altri paesi.





    Gli ex.ragazzi di Selvino con le famiglie in visita nel 1983
    (fonte: "Il viaggio verso la Terra promessa" di Aharon Megged ed Mazzotta 1997)


    Il principale quotidiano della città, L' Eco di Bergamo, riporta la notizia in alcuni articoli in cui vengono rievocati gli avvenimenti di quaranta anni prima e in cui sono riportate testimonianze ed interviste.
    In quella occasione venne scoperta anche la lapide bilingue, in italiano e in ebraico, in cui si ricordano i fatti e i protagonisti di quegli eventi che sono ancor vividi nella memoria dei selvinesi che ne furono coinvolti, come testimoniano i racconti di alcuni di loro raccolti in una testimonianza audio.
    Questo piccolo centro della Val Seriana è stato per molti il luogo della rinascita umana: fra i boschi e i dolci pendii del paesaggio di Selvino i ragazzi sfuggiti allo sterminio hanno ritrovato il sentiero che li portava fuori dall'incubo e li faceva tornare alla vita. Lì trovarono chi potesse restituirgli una identità e la fiducia nell'uomo; in quel luogo, divisi ancora fra il presente e il futuro, alleviarono il peso dei ricordi dei recenti orrori con la speranza di un futuro migliore. Tutto questo avvenne nell'Italia che stava rinascendo, fra i monti della terra bergamasca, come testimonia la targa di metallo dorato che, da una domenica di agosto del 1983, porta incise queste parole:

    "In questa casa a Selvino sono stati accolti
    nel periodo 1945-1948
    circa 800 bambini e ragazzi
    scampati allo sterminio, reduci dai ghetti
    e dai campi della morte.
    Qui hanno ritrovato la gioia di vivere e la fiducia
    Nell'uomo di cui erano stati privati
    Qui hanno appreso la lingua dei loro antenati.
    La lingua della Bibbia.
    Qui sono stati preparati ad una nuova vita
    Nella loro patria, Israele.
    Qui hanno imparato a conoscere ed amare
    Il cuore generoso del popolo italiano
    Questa targa è dedicata a tutti coloro che
    Hanno contribuito al successo di tale opera
    Umana e educativa
    Prof. Luigi Gorini, membro del comitato di liberazione nazionale
    Moshe Ze'iri, Direttore della Casa, inviato da Eretz Israel
    insieme ai suoi collaboratori e soldati della Brigata Ebraica
    Alyat Hangar, Jewish Agency
    Jont Jewish Commitee
    Il Comune di Milano e di Selvino
    La comunità ebraica di Milano"

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    A cura della Associazione Italia Israele di Bergamo [indietro][avanti]


    Con il patrocinio del Comune di Bergamo
    Assessorato alla Cultura
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