Tracce delle fughe in Svizzera emergono dalle carte della Prefettura, nell’esposto
che racconta la sua vicenda Renato Melli dichiara:
"...dopo l’8 Settembre però i vecchi soci che erano rimasti nell’ombra riaffiorarono e l’esponente,
in seguito a informazioni segrete avute, dovette emigrare in Svizzera
abbandonando famiglia e beni pur di avere salva la vita.1
Sul lago di Garlate a Vercurago, in una villa in affitto di proprietà di un’ebrea milanese,
Maggiorina Levi si trovavano i coniugi Ottorino e Rina Pavia, sfollati da Milano,
ma quando i militi della R.S.I. si recano in via Canetta trovano solo i loro mobili ed il loro vestiario:
Noi sottoscritti Bonato Emilio maresciallo comandante la stazione e Confortini
Pietro carabiniere della medesima rapportiamo alla competente autorità di essere venuti a conoscenza
che nel Comune di Vercurago, località Somasca, vi è una villa di proprietà degli ebrei Pavia Dott.
Ottavio e Pavia Rina, non meglio indicati i quali in atto si troverebbero in Svizzera.2
In Svizzera è fuggita anche Adele Hoenberger, ebrea milanese sfollata a Capriate,
dopo aver venduto un pianoforte per finanziare la fuga e l’esilio e ricoverato le cose
che non poteva portare con sé in un solaio già affittato come deposito da un conoscente ebreo;
il pianoforte viene sequestrato, ed il signor Albini che lo ha acquistato, ricorre senza esito contro
il sequestro; una nota della Questura precisa:
[…] si fa presente che l’Albini ha acquistato il pianoforte proprio nel periodo che la radio comunicava
che agli ebrei veniva sequestrato ciò che possedevano.3
La stessa strada deve aver intrapreso anche la signora Estella Pirani,
ebrea milanese sfollata a Capriate, che dal verbale di sequestro redatto il 23 marzo 1944
risulta essersi resa irreperibile.
1ASBg, Gab. Pref., b.e. 1, fasc. 40.
2ASBg, Gab. Pref., b.e. 1, fasc. 49
3GNR Legione territoriale dei carabinieri di Milano, Stazione di Calolziocorte, 22 febbraio 1944.
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